AI ART GENERATOR: L’ARTE LA FA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

AI ART GENERATOR: L’ARTE LA FA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

Autore: Andrea Satta

Ebbene sì! Mi sto divertendo un mondo a fare l’artista fai-da-te, usufruendo dell’intelligenza artificiale per generare opere d’arte. Il tutto è nato sotto l’ombrellone di un’estate bollente. Fra il cazzeggio con amici e parenti, per puro caso finii con il leggere di alcuni articoli, sulle possibilità di usare l’intelligenza artificiale per creare originali opere artistiche, anche a seguito della vittoria ad un concorso, proprio di un quadro generato dalla suddetta AI (AI sta per Artificial Intelligence. In italiano Intelligenza Artificiale). Incuriosito, mi sono divertito a documentarmi ed in seguito a scaricare alcune applicazioni per Android dal Play Store, proprio al fine di saggiarne le qualità. Dopo un’iniziale studio ed analisi, ho incominciato a sbizzarrirmi per finire, tre mesi dopo, ancora a sperimentare come un novello Picasso. Anzi, molto meglio di Picasso, come un novello William Turner. Ne ero… anzi, parliamo al presente! Ne sono rimasto elettrizzato.
Ora, la stragrande maggioranza di queste applicazioni è a pagamento, ma che in futuro non scelga apertamente di pagare l’abbonamento annuale o a vita, non è scontato. Visti i risultati, alcuni (pochi ma buoni) dei quali li reputo sensazionali, ottenere il download senza filigrana ed in grande formato, non è roba da poco.
Quando ho incominciato a sperimentare, ovviamente mi sono lasciato influenzare dai miei gusti personali, e provenendo da quella formidabile fucina che fu il Liceo Artistico di Cagliari, a cavallo fra gli anni ottanta e i novanta del secolo scorso, per ogni suggerimento indicato all’AI, spesso vi inserivo i nomi di taluni artisti di cui nutro una profonda e sincera ammirazione come William Turner, HR Giger, Caspar David Friedrich, Caravaggio, Andrea Mantegna, Raffaello e pochi altri.
Pertanto ogni quadro è stato realizzato focalizzandomi su pensieri ed emozioni personali. Ma per prima cosa ho compreso velocemente come queste applicazioni funzionano meglio se vi sincerate di creare nella vostra testa un’immagine dettagliata di ciò che sperate di ottenere. Ho usato il verbo ‘sperare’ perché purtroppo l’AI non sempre prende spunto dai nostri suggerimenti o ne prende solo una parte. Alcune parole o concetti vengono ignorate a discapito di altre. Non ho compreso se sono io a sbagliare o l’AI ha un suo limite. Di certo posso affermare che i continui aggiornamenti, li stanno rendendo sempre più performanti. Perciò oltre ai suoi temi e suggerimenti artistici per genere, è opportuno scrivere qualcosa, cioè focalizzare parole o concetti (meglio se espressi in inglese), affinché l’AI riesca ad individuare le fonti dal suo database, se non direttamente dal web, necessarie per lo sviluppo del vostro quadro artistico. Vediamo andiamo velocemente in rassegna delle applicazioni usate. Come funzionano, pregi e difetti.


DREAM AI, il primo usato, è stato anche il primo a mia memoria, in cui si poteva usare una propria foto scattata e sfruttarla come modello iniziale, rimodellandola e stravolgendola, a seconda delle opzioni disponibili, fino a renderla irriconoscibile. Vi consiglio di usarne una in verticale poiché non offre alcun ritaglio in orizzontale. È ovvio che con questo suo limite, una volta scelta la vostra foto, se in orizzontale, potete ritagliare solo una fetta della foto. Meglio perciò usare programmi per capovolgerla in verticale. Il programma si suddivide in scelta dei temi disponibili, che possono variare da: Spectral; Realistic; Analogue; Surreal e molte altre. Come ho accennato poc’anzi, è obbligatorio una scelta razionale o anche sconclusionata di parole, idee o concetti. Dream Ai vi permette di inserire fino 200 parole, necessarie per il suo sviluppo. Per gli iniziali esperimenti, ho usato le foto dei piatti fotografati nei miei lavori. Da questo spunto, ho generato alcune opere veramente molto interessanti. Esiste anche la possibilità di scegliere solo i temi artistici e le parole senza utilizzare una propria foto, ma è più divertente se darete modo all’AI di stravolgere qualcosa che già conoscete. Fino a un mese fa ti offriva almeno due scelte, entrambi scaricabili. Oggi, a novembre 2022, purtroppo te ne offre soltanto una, mentre le altre sono a pagamento.
WONDER non si discosta molto da DREAM AI. Con il nuovo aggiornamento, ora è possibile anche scegliere una propria immagine. Fino al mese di settembre non era disponibile. Anche in questo caso, offre molti temi di ispirazione e di stili che potete usare. Il mio consiglio, già evidenziato è quello di sbizzarrirvi. Usate delle vostre idee in parole o concetti. Se poi l’associate ad un artista conosciuto o che ammirate, il divertimento è assicurato. Potete lavorarci gratuitamente e il quadro sarà disponibile dopo aver visto un video. Peccato che, al di là della seccatura per l’obbligatorietà al video, non offra se non 4/5 lavorazioni al giorno. Una volta giunti al termine, si blocca per aver raggiunto il limite di creazioni gratuite. Si può sbloccare solo a pagamento.
DAWN AI è il mio preferito. Assolutamente geniale sotto tutti i punti di vista. Non ci sono limiti. Non si paga una cippa e finora non ci sono video a rompere. Ha migliorato l’interfaccia, inserendo anch’essa l’opzione dell’aggiunta di una vostra foto. Oltre al testo da inserire, di buono è l’ampia offerta nello stile che VOI potete scegliere e creare. Una differenza notevole che le altre applicazioni non offrono (non ho idea se a pagamento invece ci siano). Potete perciò lo stile fra resa cromatica, se a matita o a pastello, illustrazione, immagine da copertina per un libro, un fumetto, street art, quali dettagli e risoluzione e veramente molti, molti altri disponibili. Potete vedere i risultati su 4 immagini e scaricarle tutte (ovviamente con la filigrana), con la doppia opzione di rimescolare le carte o usare una specifica immagine generata dall’AI, per rimodellarla seguendo quello stile. Non male, vero? Peccato che se fa poker e tutte le immagini generate sono così buone che vorreste lavorare sopra su ciascuna di esse… eh no! Siete obbligati controvoglia ad una scelta obbligata su una sola foto.
Gli altri due? Sono UniDREAM & STARRYAI. Il primo è sorprendentemente simile a DREAM e penso sia della stessa casa di produzione. Non ci trovo grosse differenze. La seconda ti permette di creare le immagini usando i crediti a vostra disposizione giornalmente. Non è criticabile per i crediti ma perché ogni opera generata è di soli 512x512pxl. Eh che cavolo. Veramente piccola. Rispetto a tutti gli altri, un disincentivo a continuare (infatti penso che la disinstallerò).


Benissimo. Questa carrellata si è resa necessaria per offrirvi una visione di quelle app che uso e dei suoi pregi. Difetti? Ovviamente se pagate, non avrete filigrana, le immagini saranno più grandi e penso maggiori opzioni di lavorazione infinite. A parte DAWN AI, tutte le altre sono gratuite con dei limiti, che possono essere eliminati per l’appunto aprendo il portafoglio.
Ora veniamo a me. Penso che siate curiosi di vedere che cosa ha generato la mia fervida immaginazione malata. Uso il termine malato perché le immagini che seguiranno fanno parte della mia indole oscura e dark/malinconica. Io scrivo racconti horror e mi diverto un mondo a crearne (quando mi deciderò a pubblicare qualcosa, vi avvertirò… cioè mai!) spezzando la routine fra realtà e immaginazione psichedelica.
Del resto i miei film preferiti sono quelle opere che si aggrappano agli specchi dell’immaginazione, per quanto tumultuosi o macabri essi siano. Film come “Stati di Allucinazione”, “Enter the Void”, “Brazil”, “Mandy”, “Allucinazione perversa” o cartoni animati come il recentissimo “The Midnight Gospel”… guardatelo questo cartone animato. Lo trovate su Netflix. Non è sola follia, ma poetico per i temi affrontati; a volte con una delicatezza così disarmante che l’orrore che circonda l’avatar del protagonista nel suo pellegrinaggio fra un mondo ed un altro, fa passare tutto il resto in secondo piano, con un finale dolcissimo. Quindi è facile capire che se pur inserendo come spunto alcuni degli artisti citati, le parole e i miei suggerimenti all’AI, rispecchiano il mio stato d’animo tormentato. Perciò vi avverto che le opere che vedrete non sono di fiori e animali al pascolo con Heidi che grida alle montagne, ma molto, molto peggio. Buona visione e fatemi sapere che cosa ne pensate. P.S.: le più macabre non le ho postate. Non mi sembrava il caso.

MAGGIORI INFO: https://andreasattaphoto.wordpress.com

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